Il tour 2011 dei Rolling Stones, per celebrare i 50 anni di attività della band  inglese, è entrato in una  battaglia legale tra la Live Nation e il suo ex presidente Michael Cohl, uscito nel 2008 per contrasti con l’amministratore delegato Michael Rapino. Lo scorso novembre Cohl era stato citato in giudizio dalla società  per un debito non assolto di 5,35 milioni di dollari;  ma ora è lui a  contrattaccare, accusando la Live Nation di bloccare, contravvenendo ai patti concordati, il suo coinvolgimento promozionale, nei prossimi eventi degli Stones. Cohl aveva accettato nel 2008 di pagare  9,85 milioni di dollari a Live Nation in cambio del diritto di  continuare ad occuparsi della band inglese, così come delle attività  live dei Pink Floyd e di Barbra Streisand.  E proprio grazie agli incassi potenziali del tour degli Stones riteneva  di poter saldare agevolmente il suo debito di 5,35 milioni di dollari  con la multinazionale presso cui prestava servizio. Ma  quest’ultima  lo ha informato l’anno scorso di voler entrare in  concorrenza diretta nell’organizzazione di quei concerti, invece di  gestirli in joint venture (in base agli accordi pattuiti,  sostiene  Cohl, LN avrebbe dovuto finanziare il tour e agire come “executive  global promoter”, lasciando a lui i due terzi dei profitti): di qui la guerra in tribunale. Risulta che Mick  Jagger, Keith Richards e gli altri Stones siano stati informati del  litigio in corso, ma che vogliono restare fuori  dalla disputa.
 

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